Vita Associativa - Lettera del Presidente

Foggia, 26 settembre 2008
Assemblea dell’associazione
Casa del giovane

Un affettuoso saluto a tutti voi, soci e amici simpatizzanti. Si riparte, come già vi dicevo nella lettera di invito all’assemblea. Un nuovo anno sociale si apre davanti a noi, intento di questa assemblea è presentarvi le linee programmatiche per il prossimo triennio

L’iter percorso

Abbiamo come consiglio provato a riprendere i dati emersi dall’8 dicembre scorso, quella grande fonte di idee, desideri che tutti abbiamo contribuito a delineare. Altro materiale è stato da noi raccolto nellgli incontri e assemblee di associazione.

Le priorità individuate

1. Mission

I giovani. Tutti!
È questa la nostra anima. Don Bosco, a cui la nostra associazione si ispira, ci insegna: il bene dei giovani, il resto non m’importa. E’ desiderio del consiglio riaffermare questa mission per il prossimo triennio. Abbiamo da investire risorse perché la nostra associazione affronti le sfide che i minori ci portano e offrire risposte educative. Un occhio particolare lo avremo per i minori sociologicamente inquadrabili con la terminologia: pre-adolescenti. I ragazzi/e al centro che significa provare a pensare tutti i progetti e le iniziative non a partire dall’interrogativo oggettivante cosa io penso fare per loro che delinea un approccio tra chi ha e chi deve avere, ma intersoggettivo : ragazzo/a – adulto. Per cui l’interrogativo dovrebbe diventare: in che modo posso accompagnare le sue domande per aiutarlo ad essere persona matura? La credibilità, la stima e l’alto livello di competenze di cui godiamo a livello regionale circa le risposte ai giovani che sono vittime di sostenze è obiettivo da raggiungere nell’ambito dei minori, coniugando insieme le risposte che già si offrono all’interno della nostra associazione: casa del giovane e villaggio don Bosco, e nella rete attorno a noi, Arcobaleno e altre realtà a noi vicine. È augurio che si possa finalmente coinvolgere in questa rete anche l’oratorio salesiano e le altre realtà giovanili presenti in città (S. Michele, la pastorale giovanile della nostra diocesi…) Vogliamo nel prossimo triennio essere riconosciuti come esperti nell’ambito dei minori come siamo riconosciuti per le tossicodipendenze.
2. Le nuove frontiere
Ne abbiamo individuato alcune
2.1 La spiritualità
Spiritualità non è sinonimo di pratica religiosa, ne la sipuò considerare a parte rispetto al proprio vissuto quotidiano., quasi in una separazione corpo /spirito di antica memoria. Questa esigenza ci riporta piuttosto al binomio vangelo-vita. Questo nella libertà dell’incontro interpersonale con Dio che ci chiama ad uscire da noi stessi. L’incontro con Dio ci apre continuamente ad una libertà mai completamente raggiunta e che porta con se sempre le connotazione del “meraviglioso e terribile (Jean Vanire) L’incontro con la Parola non è “da studio” ma da vivere, con tutta la portata di novità che essa ci propone a noi come singoli e come associazione. 2.2 il volontariato E’ emerso in più momenti il desiderio di riaffermare le radici della nostra storia. Quell’anima semplice e gratuita delle origini che agli inizi è stata capace di generare un ampio movimento di partecipazione e simpatia. Oggi ls nostra realtà associativa riflette la complessità della realtà sociale la sfida è quella di non identificarsi totalmente nello spirito di impresa e lasciare nostalgigicamente alla memoria il passato ma preservare l’identità più che le forme degli inizi. Se questo spirito di impresa è necessario nel dialogo con le istituzioni e per il territorio e una delle forme che abbiamo delineato in questi anni per attuare le nostree idealità. L’altra forme, quella del volontariato, è da riscoprire con lo sforzo di riscriverla riscritto nell’oggi della nostra vita. Volontariato non è un ideale ma attua degli ideali.
Riscoprire perciò va nella linea del
a. creare la distinzione tra lavoro e tempo libero. Il volontariato si colloca su quest’ultima frontiera.
b. sensibilizzarsi che il tempo non è proprio ma si è parte di un mondo sociale: piazza, pre/politico, strada, la promozione di culturalsolidale in cui si è protagonisti responsabili e di un modo nuovo divivere il quotidiano
c. diffondere coinvolgendo nelo stile della gratuità e dell’aziione incisiva, gli altrialtrui e sociale .
d. Cambiamento si se e del modo di pensare le risposte al bisogno di vita (privato, il lavoro, la famiglia mononucleare…)
Per attuare questo abbiamo da maturare una conversione del concepirlo come cccasioneale e come risposta ai propri bisogni di affermare la propria identità.