Decreti immigrazione e sicurezza, la direzione non è quella giusta
16/02/2017
Gentili soci ed amici,
volentieri condividiamo il comunicato stampa del CNCA, a cui
aderisce la nostra organizzazione, in merito ai decreti
immigrazione e sicurezza.
Don Zappolini: “In attesa di leggere i testi dei due
provvedimenti,
ci spiace constatare che l´orientamento delle politiche resti
immutato.
Apriamo tavoli aperti a tutti gli addetti ai lavori”
Roma, 13 febbraio 2017
Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA)
esprime la propria insoddisfazione per quanto emerso finora a
proposito dei due decreti del Governo su immigrazione e
sicurezza delle città.
“Ci riserviamo di fare una valutazione definitiva e dettagliata dei
due provvedimenti nel momento in cui saranno resi noti gli
articolati di legge”, dichiara don Armando Zappolini, presidente
delCNCA. “Riteniamo, però, opportuno prendere posizione
sull´impostazione generale che sembrerebbe aver guidato il
Governo. Ancora una volta ci pare che questioni cruciali per la
democrazia e la convivenza vengano affrontate più con il fine di
rassicurare l´opinione pubblica ostentando severità e rigore,
piuttosto che con l´intenzione di garantire i diritti di chi fugge da
guerre, dittature e fame, ma anche di chi chiede legittimamente
allo stato di avere un quartiere o una città adeguati ai suoi
bisogni fondamentali.”
“Per quanto riguarda la questione immigrazione,” afferma don
Zappolini, “il CNCA ribadisce che è necessaria una riflessione
assai più ampia e articolata, che deve portare a un superamento
della legge Bossi-Fini e, dunque, a una nuova normativa
complessiva. È del tutto inutile, oltre che ingiusto, costruire
nuove strutture detentive quando risulta ancora impossibile
entrare nel nostro paese in modo legale. Sorprende e allarma,
poi, che l´esecutivo abbia deciso di eliminare un grado di giudizio
per il riconoscimento del diritto di asilo creando una disparità di
trattamento di fronte alla legge che ci appare inaccettabile.
Risulta, poi, molto delicato il punto relativo ai lavori di pubblica
utilità realizzati in modo gratuito, ma su questo attendiamo di
leggere il testo di legge.”
“Per quanto attiene all´altro decreto”, continua il presidente del
CNCA, “ci limitiamo, per ora, a sostenere che il tema della
sicurezza delle città non può assolutamente essere limitato a
nuovi poteri e misure repressive di fenomeni specifici, ma
chiama in causa – secondo l´impostazione sia della nostra
Federazione sia di tanti altri soggetti della società civile – la
questione della qualità della vita e della gestione degli spazi, di
come si fa comunità e delle opportunità che si offrono ai
cittadini per esercitare la propria cittadinanza e le proprie
progettualità e desideri.”
“Infine, riteniamo sbagliato da parte del governo”, conclude don
Zappolini, “aver elaborato tali testi di legge senza consultare le
tante organizzazioni civiche che su questi temi sono attive da
anni, quando non da decenni. L´esecutivo ne avrebbe certamente
ricavato spunti di riflessione interessanti ed esperienze da
valorizzare. Ci auguriamo che iniziative più ambiziose e
coraggiose sui due temi – a partire dalla riforma della legge
Bossi-Fini – vengano messe in campo al più presto istituendo
tavoli aperti a tutti gli addetti ai lavori.”