Comunità di vita
La Comunità di vita Emmaus, nata l’8 dicembre 1978 ha posto le basi e creato l’ambiente favorevole alla nascita e allo sviluppo del progetto Emmaus. La comunità è formata da persone che hanno scelto di vivere insieme nel villaggio Emmaus a 10 km da Foggia e promuove interventi di accoglienza, con lo stile di don Bosco, per giovani svantaggiati con i quali abita gli stessi spazi. Ciò permette alle persone accolte un quotidiano contatto con uno stile di vita familiare improntato all’accoglienza, alla sobrietà e alla condivisione.
La Comunità di Vita è una comunità cristiana che si ispira ai valori del Vangelo e della Nonviolenza espressi nell’ideario riformulato l’11 giugno 2008. I componenti della comunità si impegnano ad abitare insieme rendendo visibile questa scelta con una presenza costante personale e di famiglia che dia contenuto e valore al quotidiano.
Sono inoltre aperti all’accoglienza di altre persone che ne facciano esplicita richiesta.
I membri della Comunità di Vita si impegnano ad attuare un cammino di crescita interiore personale seguendo con assiduità i percorsi di spiritualità e gli incontri di formazione elaborati insieme, e possibilmente, a turno animati, come segno di concreta partecipazione alla vita di gruppo.
Si impegnano:
- a realizzare una vita di condivisione che si caratterizza, nella comunità, in presenza educativa diurna e presenza notturna;
- a partecipare attivamente all’organizzazione ordinaria della vita della comunità;
- ad animare la vita della comunità, nei momenti di festa e signi_cativi dell’anno;
- a condividere il progetto educativo con gli operatori;
- a vivere il pranzo comune come incontro “conviviale”.
“Conviviale” dall’espressione coniata da don Tonino Bello: “convivialità delle differenze”.
Secondo questa formula in ogni incontro conviviale figurano i seguenti elementi: la presenza dell’altro (mai senza l’altro), il faccia a faccia dei commensali (la commensalità), la condivisione dei beni, il clima di gioia e di festa, i segni della sovrabbondanza, fino agli averi, allo spreco, alla trasgressione consentita, la narrazione della vita quotidiana, la disponibilità a perdonarsi, il rinforzo dei legami amicali, il desiderio, infine, di rivedersi ancora. Al centro della convivialità c’è il convitto, il mangiare insieme nel banchetto. Un valore fondamentale che diventa la cornice antropologica e lo sfondo integratore dell’educazione interculturale. Dalla convivialità si deve partire per costruire un umanesimo della condivisione.
Si sceglie di entrare a far parte della Comunità di Vita liberamente continuando ad esprimere pienamente la propria particolare vocazione, vivendola nel contesto particolare del fare comunità, la Comunità di Vita, è così, la risultante di queste singole vocazioni che insieme contribuiscono ad attuare una comunità reale, non una comunità ideale. I membri della Comunità di Vita rinnovano annualmente (intorno all’8 dicembre) l’appartenenza al gruppo con una formale promessa. La Comunità di Vita vuole attuare una economia solidale.
L’esistenza di una cassa comune permette ai membri della comunità di essere presenti concretamente in situazioni di bisogno e di partecipare a segni e piccoli regali che manifestino attenzione per i giovani/adulti accolti. La Comunità di Vita è un vero e proprio impegno all’interno dell’Associazione così come viene espresso nello STATUTO dell’Associazione all’Art. 2 SCOPO …”vivere in comunità formate da consacrati e laici (famiglie e singoli) condividendo il quotidiano.
Attività della Comunità di Vita
Ritiri mensili
Ogni mese la Comunità di Vita organizza un “momento di incontro e di crescita insieme” per gli accolti e per gli abitanti della comunità. Gli incontri sono pensati e strutturati tenendo presente le caratteristiche dei giovani/adulti accolti a cui sono rivolti, nel rispetto degli obiettivi che la Comunità di Vita.
Percorso di spiritualità
Il percorso di spiritualità per gli accolti si svolge in 8 incontri.
Lo schema dell’incontro prevede un’esperienza di avvio, la lettura di un brano del Vangelo e commento, il lavoro in gruppi, un segno finale e una preghiera conclusiva.
Fraternità di Emmaus
In cammino con la Comunità di Vita da settembre 2020 si affianca l’esperienza di fraternità di due consacrati. Una piccola fraternità. di consacrati, che sceglie di vivere la sequela al Cristo nella vita fraterna e nel servizio ai giovani, soprattutto i più poveri, nello stile di don Bosco, facendosi compagni di viaggio sulla strada di Emmaus per incontrare insieme il Risorto.
- Scegliamo di vivere insieme tra noi, legami forti, ponendo particolare cura nel coltivare relazioni autentiche e profonde, nella valorizzazione, comprensione e perdono comune;
- Scegliamo di vivere con altri, famiglie e giovani, condividendo con loro il quotidiano, con “il grande compito di essere visibilmente luoghi di lieta fraternità, di fervida laboriosità e di speranza trascendente.” (Vita Fraterna in Comunità, n°64 – c)
- Scegliamo di vivere con gli ultimi in uno stile di accoglienza evangelica, vedendo in loro il viandante sulla strada di Emmaus con il quale fare un pezzo di strada assieme.
Preghiera e momenti comuni
Scegliamo di vivere insieme la preghiera quotidiana nella meditazione e nell’Eucarestia, aprendo alla comunità e agli accolti i nostri spazi di preghiera.
Viviamo del tempo destiniamo allo studio, confronto, riflessione e programmazione comune per quello che riguarda la vita comunitaria o l’azione pastorale.
Un venerdì al mese, viviamo la giornata della Fraternità con del tempo dedicato alla preghiera e alla riflessione o al confronto con altre esperienze di fraternità.
Scegliamo di vivere insieme la dimensione pastorale, rivolta principalmente ai giovani, soprattutto i più poveri e abbandonati, consapevoli che “si può tornare da qualsiasi situazione di morte”.
Scegliamo di essere presenza educativa e animante per portare vita ai giovani. Le periferie del cuore e dei luoghi sono privilegiati campi d’azione del nostro vivere insieme.
Promuoviamo l’animazione spirituale della Comunità Emmaus.
