Programma Comunità terapeutico-riabilitativa residenziale Emmaus
L’associazione “Comunità sulla strada di Emmaus” è iscritta con il numero d’ordine n. 10 ai sensi della L. R. 9.9.96 n. 22 all’Albo regionale degli Enti Ausiliari; senza fine di lucro, opera come comunità terapeutica rivolta a giovani e adulti con problematiche di dipendenze che seguono percorsi educativi-terapeutici-riabilitativi finalizzati al recupero e al reinserimento sociale. Ad ogni accolto è offerto un intervento individualizzato, finalizzato anche alla «riscoperta» delle relazioni con i familiari laddove possibile.
Ospiti
I destinatari del servizio sono adulti con problematiche di dipendenza, soggetti o meno a provvedimenti penali e amministrativi dell’autorità giudiziaria.
Sono inseriti in comunità adulti anche con patologie psichiatriche e/o disturbi comportamentali. La struttura può accogliere un numero complessivo di 20 utenti dai 18 anni in su e di sesso maschile, in più 8 posti sono riservati all’utenza in doppia diagnosi.
A tutti sono offerti interventi sociali ed educativi personalizzati.
È prevista l’esclusione di ogni forma di coercizione fisica, psichica e morale; inoltre è garantito il rispetto dei diritti fondamentali della persona, della privacy e la volontarietà dell’accesso e della permanenza in struttura.
Modalità di ammissione e fasi di inserimento
Le richieste vengono segnalate dai Ser.D territorialmente competenti. L’utente può, quindi, fare richiesta al Ser.D. che sosterrà la retta integralmente senza alcun costo a carico del paziente. Le domande vengono prese in considerazione dal Responsabile sanitario su segnalazione dell’Assistente sociale e dopo una valutazione del caso si comunicherà la disponibilità all’ammissione o alla non ammissione.
Fase di inserimento
Le richieste di ammissione sono segnalate per iscritto dal Ser.D, eventualmente precedute da contatti telefonici.
L’Associazione dà risposta scritta di disponibilità alla presa in carico, nel giro di 10 giorni, salvo casi eccezionali.
Ai contatti segue l’ingresso in comunità dell’accolto che deve essere munito della documentazione indicata nel modulo di ingresso.
Modulo terapeutico Riabilitativo-Residenziale
Il modulo Terapeutico riabilitativo ha come obiettivo generale quello di far recuperare all’accolto la fiducia e la stima di sé, di migliorarne le relazioni interpersonali e familiari, di modificarne lo stile di vita, di accompagnarlo nell’acquisizione della capacità ad assumere responsabilità. Si basa sull’elaborazione di un Progetto Educativo Personalizzato che ha lo scopo di rendere l’accolto,protagonista del proprio cambiamento e del proprio progetto di vita.
Il percorso ha la durata complessiva orientativa di 12 mesi, ma l’organizzazione è modulare (4 fasi progressive, ciascuna delle quali con obiettivi personalizzati e tempi flessibili), per cui l’accolto e l’équipe educativa possono decidere di chiudere consensualmente il programma e porre fine al periodo di residenzialità terapeutica anche al raggiungimento degli obiettivi intermedi (dopo 3, 6 o 9 mesi).
I fase: “RICONOSCIMENTO E RISPETTO” (circa 3 mesi)
Nella prima fase, l’accolto dovrà riconoscere e rispettare le regole e i ritmi della comunità dimostrando buone capacità di adattarsi ad esse. Lavorerà sulla migliore conoscenza di sé, negli aspetti positivi e negativi, nonché sulle relazioni educative e sulla fiducia verso gli educatori dell’equipe di riferimento, i compagni del medesimo modulo, i membri dell’equipe educativa allargata e tutti gli accolti della comunità. In questa prima fase, l’accolto provvederà a individuare e tracciare una “carta di rete” relativa alle relazioni intrattenute con il contesto familiare, amicale e territoriale di riferimento.
II fase: “INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI” (circa 3 mesi)
Nella seconda fase, supportato dagli educatori di riferimento, l’accolto dovrà definire un piano di lavoro e gli obiettivi personalizzati da perseguire durante il prosieguo del cammino comunitario. Oltre a lavorare sulle abilità progettuali e sulla capacità di scelta, l’accolto dovrà continuare a lavorare sul dialogo e sul confronto con gli altri. Una particolare attenzione sarà dedicata, in questa fase, alle modalità di approccio al lavoro e all’aggancio con realtà esterne potenzialmente interessanti dal punto di vista relazionale e ludico-formativo.
III fase: “PROGETTAZIONE, AUTODETERMINAZIONE, RESPONSABILITA’, ESEMPLARITA’” (circa 3 mesi)
Nella terza fase, l’accolto dovrà lavorare sulla capacità di porsi come reale protagonista del progetto elaborato, assumendosi la piena responsabilità delle scelte maturate. L’accento sarà puntato sulla capacità di autodeterminazione della persona e sulla sua reale possibilità di orientare il destino della propria vita, con particolare attenzione alla frequenza di percorsi professionalizzanti da frequentare all’esterno. Nei settori comunitari sarà suo compito coordinare ed organizzare gli impegni di piccoli gruppi o squadre di lavoro, prendendosi cura dei compagni.
IV fase: “AUTONOMIA e AUTOREVOLEZZA” (circa 3 mesi)
Nella quarta fase, l’accolto dovrà proiettare all’esterno le proprie capacità progettuali e dare spazio alla rete di rapporti imbastita con singoli e gruppi importanti dal punto di vista personale e lavorativo. Durante la permanenza in comunità, l’accolto svolgerà attività di tutoraggio dei nuovi ospiti della struttura. Il passaggio da una fase del percorso alla successiva è preceduto da una valutazione da parte dell’equipe di riferimento e del Ser.D. di appartenenza, con il quale sarà mantenuto un costante rapporto di confronto e collaborazione. Dalla seconda fase del percorso in poi, l’equipe deciderà anche la tempistica e le modalità di rientro a casa degli accolti. Durante il percorso, gli accolti parteciperanno a gruppi di supporto con i compagni di modulo (il martedì). ai gruppi con lo psicoterapeuta e ai colloqui individuali (entrambi con cadenza quindicinale) oltre alle attività lavorative e formative previste dal programma. Gli accolti devono sottoporsi obbligatoriamente all’esame tossicologico delle urine ad ogni rientro in sede e, comunque, ogniqualvolta l’equipe lo ritenga necessario.
Al termine del programma di modulo, l’equipe valuta la possibilità di “reinserimento lavorativo con contratti a termine “e di monitoraggio nel percorso di reinserimento.
All’interno di tale modulo è possibile una personalizzazione dei progetti educativi.
Il modulo è articolato in un unico percorso con obiettivi personalizzati e condivisi dall’interessato. Considerata l’età adulta degli accolti, l’obiettivo principale comune a tutti consiste in un percorso “socio-lavorativo-familiare-rieducativo”:
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- Sociale: l’accolto è spinto ad una maggiore interazione sul territorio con esperienze di volontariato nell’ambito del circuito Emmaus e presso altre associazioni e sollecitato a partecipare ad iniziative di cittadinanza attiva.
- Lavorativo: all’interno della comunità, gli accolti sono impegnati in settori lavorativi connessi a competenze già possedute; possono essere, altresì, avviati a corsi di formazione per raggiungere abilità e qualifiche.
- Familiare: durante il percorso comunitario, l’ accolto sarà aiutato a rafforzare e/o recuperare relazioni già strutturate soprattutto con riferimento a soggetti con moglie e figli.
- Rieducativo: il percorso per la conoscenza di sé sarà favorito attraverso gli incontri di gruppo e i colloqui personali con gli educatori.
A partire dal 3° mese di programma previa osservazione e valutazione da parte dell’equipe, l’accolto potrà effettuare verifiche a casa ogni 2 settimane della durata di 12 h, successivamente l’equipe valuterà la possibilità di effettuare delle verifiche da 24 h, ovvero a partire dal 5° mese di accoglienza, laddove la famiglia si renda disponibile a garantire il rientro in casa dell’accolto.
Si considerano parte integrante per un buon andamento del programma terapeutico, le uscite di gruppo all’esterno rispetto al contesto comunitario. L’utente ha la possibilità di sperimentarsi all’esterno, assieme agli altri accolti e accompagnati dagli operatori di riferimento a partire dal 2° mese di accoglienza e previa valutazione dell’equipe.
Nella fase conclusiva del reinserimento, che ha la durata orientativa di sei mesi complessivi, gli accolti verranno seguiti dagli operatori di riferimento del modulo.
Sono previsti:- Gruppo con gli educatori in giornate di volta per volta individuate tenuto conto degli impegni lavorativi dell’accolto;
- Contatti con le famiglie;
- Incontri informali periodici con i datori di lavoro.
Compatibilmente con gli impegni lavorativi, durante il percorso di reinserimento l’accolto dovrà rispettare le regole comunitarie e continuare a collaborare al buon andamento della stessa prestando attività di volontariato al suo interno e partecipando attivamente alle feste e ricorrenze dell’Associazione.
Progetto educativo personalizzato
Per ogni accolto viene predisposto un Progetto educativo personalizzato in rete tra il servizio mandante e l’équipe educativa della Comunità.
Il Progetto educativo diviene punto di riferimento per il percorso e sarà oggetto di verifiche periodiche da parte dell’équipe educativa, dei Servizi invianti e anche dall’interessato che viene man mano coinvolto nelle proprie scelte e obiettivi, in modo da esserne il primo protagonista.
L’elaborazione del progetto personalizzato sarà orientato su diverse aree di lavoro:
Area autonomia personale
Saranno passi graduali, non mancheranno momenti delicati, qualche fallimento, ma su questo punterà decisamente per acquistare quella capacità di muoversi sul Territorio in modo responsabile.
Area relazione
La cura dei rapporti con gli altri è fondamentale per chi spesso ha vissuto momenti di solitudine, di emarginazione, in famiglia, a lavoro.
Area sociale
Partecipare alla vita della comunità, offrendo anche il contributo con le proprie capacità e competenze, è una forma di valorizzazione delle proprie capacità, un vivere utilmente il proprio tempo libero, acquistare una immagine positiva nel quartiere dove risiede, è sviluppare quella solidarietà che rende più abitabile il mondo.
Area affettiva
Imparare a gestire il proprio corpo, relazioni positive con il partner, uscendo dal proprio «io» per vivere sentimenti ed affetti, che danno sapore al proprio vivere.
Metodologia
La metodologia del servizio si esprime principalmente attraverso il principio della condivisione del quotidiano. La giornata “tipo” vede gli accolti impegnati al mattino nel lavoro inteso come servizio nei vari settori (cucina, pulizie, giardinaggio, manutenzione per circa 3-5 ore. Nel pomeriggio, animazione nei centri di interesse (cultura, attività corporea, informatica, restauro, ippoterapia ecc.). Nel pomeriggio del venerdì è prevista la visita delle famiglie a partire dal 2° mese di accoglienza.
Al termine del percorso formativo dell’accolto vengono predisposti, a seconda dei progetti individualizzati, percorsi di accompagnamento e inserimento all’autonomia abitativa, sociale e lavorativa.
I ritmi in comunità sono quelli quotidiani della famiglia: al mattino lavoro, pranzo in comune, nel pomeriggio attività legate alla formazione al tempo libero, attenzione e cura dei propri spazi (stanza), merenda insieme, cura e pulizia del proprio corpo, cena e dopo cena insieme. Ogni accolto ha un educatore di riferimento.
L’ attenzione degli operatori è rivolta ad equilibrare e garantire i momenti comunitari
e quelli personali. Questi coinvolgono poi gli accolti nella gestione quotidiana degli ambienti in un’ottica di collaborazione utile ed educativa e nella prospettiva del raggiungimento del recupero dell’autonomia personale. Ogni ospite ha a disposizione uno spazio personale e comunitario che può e deve gestire tenendolo in ordine e pulito.
Gli spazi del tempo libero sono occupati da attività culturali e centri di interesse. La comunità organizza, ove è possibile, uscite in diversi momenti dell’anno. La vita quotidiana, con i suoi gesti, la sua organizzazione, le sue relazioni, è la prima occasione per costruire la propria identità per orientarsi nello spazio e nel tempo.
Per valutare l’efficacia del programma si fa riferimento a due macro aree:
- La sospensione prolungata o la riduzione del consumo di sostanze psicoattive.
- Il miglioramento complessivo della qualitàdella vita del soggetto sottoposto al trattamento.
Per quanto riguarda il primo punto è dimostrato che il completamento del trattamento residenziale è un fattore predittivo di astinenza: la conclusione positiva del programma terapeutico (dimissione) ècorrelata ad una sospensione dell’uso di sostanze (astinenza), nonché ad un miglioramento della qualità di vita dopo il trattamento. L’astensione dall’uso di sostanze viene monitorato attraverso il controllo periodico e randomizzato degli esami tossicologici degli accolti.
Per quanto riguarda il secondo punto, la durata del trattamento rappresenta uno dei fattori in grado di predire un esito post–cura favorevole. Numerosi studi mostrano come vi sia una correlazione positiva fra il tempo trascorso in trattamento e il mantenimento della condizione di astinenza. La qualità del percorso sarà valutato in itinere attraverso l’utilizzo di griglie di valutazione da somministrare agli accolti e la revisione periodica degli obiettivi del Progetto Educativo Personalizzato al raggiungimento degli stessi.
